Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Le due vie

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Brandi, Cesare 50 occorrenze

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determinata in un individuo ricevente o fruitore. Per cui ogni considerazione sulla struttura, quanto sul modo di affiorare dell’opera ad una coscienza

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La grande bipartizione che abbiamo tracciato per la critica d’arte, in primo luogo come indagine sulla struttura dell’opera in quanto opera d’arte, e

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tuttavia non restava più la stessa: aveva mutato identità. Troppo ostava a che, sulla base dell’esperienza di quello che era stato lo sviluppo delle

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’arte, al modo cioè che uno riceve una legnata sulla testa, se come tale non la individua nel suo foro interiore, con un atto autonomo di riconoscimento

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con una designazione antitetica all'opera aperta odierna), la critica come indagine sulla struttura dell’opera dalla critica come esegesi genetica e

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. Eppure abbiamo i più fondati dubbi che ciò accada o accadrà. Le ragioni di questi dubbi sono le seguenti. L’integrazione non può avvenire che sulla prima

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questo riscatto poteva avvenire preferibilmente, e quasi a ripicco verso l’epoca meccanizzata, in presa diretta sulla materia bruta, non più come mezzo

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attuale, soprattutto con riferimento alla pittura-scultura, anticipa sulla comprensione. Di questo sorprendente porsi in situazione, anche da parte dell

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anche accettabile se non ponesse troppo l’accento sulla rinuncia alla semanticità; ed è il fatto su cui s’intende fondare la crisi, ma che indizia

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primo rude contatto collo spettatore-fruitore, si dissolveva in una struttura formale irrecusabile, mentre in Dine o in Spoerri rimane grezzo sulla

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inserto, e non già, come fu ai suoi inizi, come un mezzo preparatorio per desumere e fissare un’impressione colta sulla realtà esterna, ripropone in

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rifiuta di dare qualche utile informazione sulla sua essenza. La fotografia nasce dalla camera oscura, e la camera oscura, a sua volta, era stata

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delle precipue intenzionalità e non la ricognizione dell’essenza, anche l’arte potè ingannarsi sulla propria essenza e credere, come accadde pur nel

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veduta registrano sulla tela o sulla lastra. Pure, si scopre una differenza molto forte. Il fotografo, intenzionando in certo modo il modello in posa (ed

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stampandosi con la serigrafia sulla tela stessa, sia addirittura retrocedendo dalla foto all’oggetto, come in certi aspetti della pop-art. Ma questo è

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dell’oggetto sulla natura, come avviene nella pittura che segue a ruota il neoclassicismo vero e proprio. La possibilità di impadronirsi dell’oggetto

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tentativi di qualificare il cinematografo come arte sulla base delle arti dette figurative. L’incertezza di qualificazione per il film fra teatro e narrativa

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storia è anche più eloquente di quella della fotografia, rispetto alle fasi di avvicinamento e di assorbimento della realtà sulla lastra, dall

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per lo più contemporanea, in realtà questo esemplarsi sulla pittura diviene per il film un lato non essenziale e comunque meno appariscente, in quanto

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A questa sottilissima analisi si può solo obbiettare, ma è obbiezione fondamentale per noi, che è stata esperita sulla recezione della fotografia

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è che, per far questo, non si è cercato di influire sull’oggetto stesso o sulla presa d’immagine, come nel cinema espressionista, ma, lasciando la

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ciononostante restare pittura. Sembra, anzi, che il caso della pittura fiamminga debba proprio configurarsi così. Per questo occorre soffermarsi sulla modalità

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quanto che la pittura moderna fino a poco fa aveva praticamente estromesso l’oggetto, si modella sulla fotografia, e, proprio in questo modellarsi sulla

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la stessa costituzione d’oggetto, l’oggetto sospeso sulla propria esitenzialità. Non è più un trompe-l’oeil, ma rivela lo stesso processo di

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sulla presenza stessa che realizza la realtà esistenziale.

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ha lo stesso fenomeno di una-versione pedissequa dell’oggetto, che non è presentito nell’imminenza con la quale lo introduceva il Caravaggio, e, sulla

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’architettura intendeva quasi sopprimere la tettonica, e cioè ridurre la tecnica al minimo, con un evidente regresso sulla pratica europea del tempo

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ironizzando sulla storia delle idee, quando i suoi rappresentanti gli pareva che mancassero di riguardo per il valore ‘ unico ’ dell’opera d’arte letteraria»2.

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, sia a proposito dell’indagine psicoanalitica sulle biografie stesse, in quanto afferente all’indagine sulla struttura dell’opera d’arte. Già nel

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sulla sistematica applicazione del principio di causa, che abbiamo respinto. D’altronde, come il Panofsky stesso ammette esplicitamente, per passare

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fin qui [sulla realtà esistenziale]. L’efficienza dell’opera non ha niente di un effetto. Si fonda nel mutamento che avviene nell’opera dell’esistente

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esempio la legge della caduta dei gravi, in quanto che le testimonianze sulla recezione delle opere d’arte sarebbero contraddittorie lungo il corso

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in senso formale, estetico, ma sulla base della improbabilità, e cioè su base statistica. L’informazione o originalità è funzione dell’improbabilità

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teoria medesima ha suscitato, perché indizia l’impossibilità di risolvere i problemi di fondo della semantica sulla base positivistica su cui si regge

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persona che cade in terra per la strada, potrò restare in dubbio sulla causa di quella caduta — disattenzione, malore — ma questa informazione sulla

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Di qui possiamo giungere ad una importante constatazione sulla natura del messaggio e dell’opera d’arte. L’uno e l’altra hanno in comune, dalle

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infatti, che ha incentrato la sua estetica, fin dalla sua prima opera, sulla struttura simbolica dell’arte, e che perciò guarda all’opera d’arte dalla

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probabilmente è necessario, ma non è sufficiente» 54. La credenza sulla possibilità di riconoscere all’osservazione un’assoluta obbiettività si fondava infatti

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senza esistenza, noi vediamo ora che si fonda sulla struttura stessa della percezione, per cui non si dà né si può dare una conoscenza oggettiva dell

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, per di più pretendendo di surrogare l’indagine sulla struttura con la registrazione del comportamento del ricevente. Quasi che la trasformazione della

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come rivolto all’essenza, e che costituisce il momento di individuazione dell’opera attraverso l’indagine sulla sua struttura.

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Così lo Jakobson, per giudicare erroneo di contrapporre poetica a linguistica sulla base che, avendo la poetica per compito di emettere dei giudizi

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articolazioni del linguaggio, ma in primo luogo si offre la prima nelle unità significative. Ora, a parte il fatto fondamentale, che sulla percezione si elabora

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spirito è scomparso. Si veda ad esempio l’analisi esperita da Todorov sulla Canzone orfana del poeta bulgaro Debeljanov 12. Vogliamo concedere senz’altro

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sulla base (Grand) del medesimo. Su quale base, dunque? Il medesimo interviene qui come la base (Grund), dell’appartenenza mutua. Nell’identità ci si

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già una conoscenza innata della ragione sulla struttura del mondo fisico, ma lo schema del pensiero riguardo all’ambito dell’esperienza diretta

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tecnica. Il principio di causalità si trova dunque disceso, da principio primo valido in ogni caso, a principio modellato (sulla base della correlazione

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confermato, ai due antipodi del pensiero sulla storia, da un lato dalla impossibilità che fu giocoforza riconoscere, e proprio nella negazione idealistica più

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le forme della coscienza, religione, filosofia, morale, ecc. ecc., e seguire sulla base di queste il processo della sua origine, ciò che consente

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. Frederick Antal nel suo libro sulla Pittura fiorentina e il suo ambiente sociale nel Trecento e nel primo Quattrocento 45 >ha inteso dare una

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